• Cleasing Face Brush – Spazzola per la pulizia del viso ║ Kiko Cosmetics •

Bentrovate care lettrici!

Torniamo a parlare di skincare, nello specifico di strumenti per la pulizia del viso. La prima – nonchè ultima – volta che vi ho parlato di un prodotto del genere è stata in occasione della Konjac Sponge (neutra), anch’essa a marchio Kiko, rivelatasi una delusione personale rispetto al resto del mondo che, al contrario, la adora e la venera. Vi lascio il link della recensione qui.

Altro strumento, ancora più diffuso, è la famigerata spazzola per il viso: la regina di quelle elettroniche è indubbiamente il Clarisonic, bella, efficace ma alquanto costosa. Per fortuna non è unica ed esclusiva dal momento che in commercio se ne trovano di più economiche e dall’analoga efficacia.

Per chi è poverella ma così poverella la cui assenza di dinero non ha limiti – tipo ehm io -, potrebbe accontentarsi delle spazzoline per il viso manuali, senza sottovalutarne l’importanza e l’efficacia. Qualcuna me l’aveva sconsigliata ma, trovando altrettanti pareri positivi sul web, mi sono orientata verso il Cleasing Face Brush di Kiko.

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DESCRIZIONE E CARATTERISTICHE

Si tratta di una spazzola dalla forma semi-curva con impugnatura di plastica, dotata di morbide setole sintetiche disposte in maniera circolare, atte a garantire una pulizia ed una detersione del viso totale e profonda. Le setole sintetiche flessibili sono associate a speciali cuscinetti in silicone, posti nella parte interna della spazzola, in modo da eliminare le impurità e massaggiare la pelle, stimolando il microcircolo ed il suo naturale rinnovamento.

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E’ dotata di una sorta di coperchio che funge da comoda base dello strumento, il che rende possibile riporre la spazzola in qualsiasi angolo del bagno ed in perfetto equilibrio.

L’UTILIZZO

Seppur Kiko mi abbia fortemente deluso con la sua Konjac Sponge, ho voluto dargli una seconda chance con il Cleasing Face Brush: il mio primo strumento di pulizia “profonda” del viso. Per cui perdonate la mia inesperienza in questo campo e la mia impossibilità di fare paragoni con altri prodotti.

Kiko reputa l’uso della spazzola adatto sia a detergenti schiumogeni che a detergenti cremosi; il mio attuale detergente è quello schiumogeno di Omia Laboratoires all’Aloe Vera (ve ne parlerò più in là).

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Ecco come procedo io: sciacquo il viso con l’acqua e lo tampono con l’asciugamano, in modo da mantenerlo umido, applico un po’ di detergente sulla pelle e lo inizio a massaggiare per distribuirlo in tutti i punti del viso e per creare una leggera schiumetta. Dopo di ciò, bagno la spazzola – perchè preferisco le setole bagnate piuttosto che asciutte – e inizio a massaggiare e pulire il viso con movimenti circolari un po’ ovunque: fronte, naso, mento, zigomi e guance. Dopo essermi dedicata per qualche minuto alla detersione, elimino tutto con una spugnetta bagnata e risciacquo nuovamente la faccia. Al termine dell’utilizzo, ripulisco le setole sotto l’acqua corrente e lascio asciugare la spazzola riponendola nel supporto.

All’inizio la pelle ha reagito in maniera del tutto prevedibile, ossia col classico sfogo dei brufoletti e delle imperfezioni. Passata questa fase, non ho più avuto problemi di questo tipo: le setoline sono molto morbide e non danno alcun fastidio, assicurano un massaggio non troppo invasivo, garantendo una buona pulizia del viso, eliminando impurità e compagnia bella.

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Devo dire di notare la differenza rispetto a quando ricorro soltanto al detergente: la pelle la si percepisce e la si sente pulita in maniera più “precisa” e profonda. Soltanto recentemente, complice il fatto che uso la spazzola ormai da mesi e mesi e, quindi, si avvicina al logoramento, mi sembra di vedere le setole un po’ più “assottigliate” e sciupate; difatti, percepisco un leggero pizzicòre durante l’utilizzo… Un vero e proprio fastidio che mi fa sorgere il dubbio di dover rinnovare la spazzolina (AAA → alla ricerca di una spazzola simile ed economica: si accettano suggerimenti).

In conclusione, a me questa spazzola è piaciuta e la considero uno strumento semplice ma efficace per una buona pulizia del viso: economica, pratica e senza troppe pretese. Ha un prezzo abbordabilissimo – 5.90 € – ed è reperibile in tutti i punti vendita Kiko.

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Ragazze mie, spero che questa recensione possa tornarvi utile e suggeritemi un sostituto analogo per il momento in cui dovrò irrimediabilmente sostituire la spazzola attuale.

Vi mando un bacione e spero di pubblicare un nuovo articolo il prima possibile. Buona giornata!

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• La mia esperienza con: Konjac Sponge “neutra” •

Bentrovate care ❤

Finalmente mi sono decisa a parlarvi della mia esperienza con l’ormai famosissima Konjac Sponge: metodo innovativo per una buona e profonda pulizia del viso.

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Perdonate la foto perchè la spugna non è questo color sabbia ma molto più bianca

 

Prima di tutto: cos’è, come si utilizza e a cosa serve la Konjac Sponge?

La Konjac Sponge è una spugna naturale, ricavata da un tubero di origine giapponese, il cui principale produttore è The Kojac Sponge Company, anche se di recente molte altre case di skincare le hanno introdotte sul mercato, tra le quali Kiko, Sephora e Boscia, con un prezzo medio che va dai 5 ai 10 euro.

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La spugna Konjac serve per detergere ed esfoliare la pelle del viso in profondità, ma senza aggredirla come potrebbero fare detergenti esfolianti, spugne rotanti e guanti in crine/luffa. Inoltre, funziona benissimo con sola acqua e non occorre usare detergenti.

L’azione esfoliante è davvero delicata e a primo impatto, mentre la usate, vi potrebbe sembrare che non serva a nulla ma è assicurato che, una volta asciutto, il viso sarà liscissimo e la grana della pelle risulterà visibilmente migliorata. Inoltre, il massaggio aiuta a migliorare la circolazione capillare.

Esistono diversi tipi di spugna Konjac, arricchiti con argilla, per soddisfare le esigenze di ogni tipo di pelle:

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  1. La versione classica è bianca (quella che ho io), adatta a tutti, anche ai bambini;
  2. Ci sono poi quelle con carbone di bambù, ideale per un’azione purificante profonda delle pelli grasse e acneiche;
  3. Quella con argilla verde per pelli miste/grasse;
  4. Quella con argilla rosa francese, per pelli secche e disidratate;
  5. Quella con argilla rossa francese per pelli secche e sensibili.

Alla famiglia si aggiungono le ultime due uscite:

  • Alla camomilla per pelli irritate;
  • Al tè verde dal potere antiossidante, per tutti i tipi di pelle.

La spugna viene venduta imbevuta di acqua distillata, che la rende morbida e soffice. Dopo l’uso, va strizzata con cura e lasciata asciugare all’aria per evitare il ristagno di acqua e la conseguente formazione di muffe e batteri. Una volta asciutta la Konjac diventerà dura, ma non temete: basterà bagnarla con acqua tiepida per farla tornare come nuova!

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Uno svantaggio di queste spugne è la durata: se non trattata con cura e delicatezza potrebbe durare non più di un mese, mentre nella migliore delle ipotesi dura fino a tre.

FONTE: Girlpower.it

Perchè scegliere la Konjac Sponge?

La Konjac è molto delicata e non necessita l’utilizzo di detergenti, ma dura poco e ciò comporta una spesa di 5-10 euro ogni due o tre mesi.

Se avete bisogno di esfoliare e purificare il vostro viso, ma avete la pelle molto delicata, probabilmente quello che fa per voi è la Konjac Sponge.

La mia esperienza:

Come avete intuito, la Konjac Sponge che ho acquistato io è stata quella di Kiko: ha un costo sicuramente inferiore (5.90 €) rispetto alle spugne originali reperibili dal sito ufficiale, ma non avete possibilità di scelta perchè Kiko vende solo la spugna bianca, neutra.

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Più che per necessità, mi trovavo in negozio con l’intenzione di acquistare un prodotto in particolare (per fortuna da Kiko ancora se ne trovano con INCI accettabili) e mi sono imbattuta nella visione, a lato della cassa, di questo prodotto di cui varie volte avevo letto sul web. Mi son detta ma si, proviamola.

Come per la Tangle Teezer, arrivo a distruggere le gioie diffuse: ho avuto un rapporto di leggero piacere/indifferenza con questa spugnetta. Contenuta in una bustina, la Konjac si presenta di un color panna ed è leggermente imbevuta di acqua distillata per presentarsi morbida al tatto.

Inizialmente l’ho utilizzata da sola, principalmente la sera: la si bagna con acqua e la si passa su tutto il viso, effettuando dei massaggi con leggeri movimenti circolari. Mi è sembrata una coccola piacevolissima, perchè la spugna è così morbida che non potrebbe graffiare nemmeno la pelle di un bebè.

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Tuttavia, non ho percepito nè l’azione esfoliante nè l’azione di pulizia della pelle. Devo dire che sono molto soddisfatta della mia skincare quotidiana e la pelle mi risulta morbida e pulita grazie a questa… la spugna non ha apportato nessun tocco distintivo.

Al che, ho provato ad utilizzarla come massaggio aggiuntivo durante la posa dello scrub in viso: ve lo sconsiglio, perchè i granuli vanno a finire all’interno e potrebbe sporcarsi e rovinarsi prima del tempo.

Per constatare ulteriore efficacia, l’ho utilizzata in combo col gel detergente la mattina. Risulta indubbiamente piacevole il massaggio con la spugna che si riempie immediatamente di detergente, per il quale è meglio ridurre un pò la quantità perchè l’uso della Konjac crea una schiuma maggiore in viso, però anche qui, a parte una maggiore facilità per distribuire il prodotto in faccia, non ho rilevato grandi particolarità.

Al termine dell’utilizzo col sapone/detergente, sciacquate la spugna sotto il getto dell’acqua e lasciatela asciugare all’aria, evitando così la formazione di muffa e batteri: sotto questo aspetto la spugna è molto pratica perchè dispone dell’apposita cordicella incorporata.

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Personalmente la lascio appesa in doccia: ho la cabina scorrevole che si chiude durante la doccia e che viene tenuta completamente aperta durante il suo inutilizzo, quindi è come se appendessi la Konjac in qualsiasi altra zona del bagno.

Una volta asciutta, essa risulta di dimensioni minori in quanto si indurisce e “rinzecchisce” (mi ricorda molto la pietra pomice utilizzata per i calli ai piedi). Quando bisogna riutilizzarla, basta porla sotto il getto dell’acqua e molto velocemente torna gonfia e morbida.

Ho notato anche una curiosa coincidenza: ultimamente la mia pelle si presenta ribelle e fuori controllo, con brufoletti e puntine che spuntano come se avessero scambiato la mia faccia per un campo di margherite. Questo mi stranisce perchè, per quanto possa dipendere dallo stomaco o da sbalzi ormonali, continuo ad utilizzare gli stessi prodotti per la skincare che mi lasciano soddisfatta e che non mi hanno mai provocato reazioni simili. Potrebbero essere state anche delle creme per il viso inadatte a me che ho testato in quanto parte di una collaborazione che presto vi presenterò sul blog. Fatto sta che durante quest’arco di tempo ho utilizzato continuamente la spugna e leggendo proprio qualche giorno fa la recensione da parte di una ragazza a proposito della Konjac Sponge che le provocava il mio stesso problema di puntine e brufoli, mi è balenata l’idea che fosse proprio questa la causa del problema. Come ha fatto lei, anch’io ne sospenderò l’utilizzo per poter verificare una correlazione tra le due cose. Potrebbe essere causato da qualche batterio, niente è escluso!

Diciamo che l’uso della Konjac Sponge mi lascia abbastanza indifferente, non ho notato chissà quali cambiamenti o diversità che mi spingono a non poterne fare a meno per la skincare quotidiana. Mi incuriosiscono le altre tipologie e magari un giorno, se mi si dovesse presentare l’occasione, potrei valutarne un secondo acquisto. Ora come ora no.


Bene ragazze, adesso tocca a voi esprimere le vostre opinioni sulla Konjac Sponge. Sono certa che vi ci sarete trovate meglio (come la maggior parte delle utilizzatrici) rispetto alla sottoscritta. Non vi dimenticate di seguirmi sui miei social e di ritrovarci qui domani con l’articolo sul calendario dell’avvento UDV 🙂

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Un bacio 💋

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