☀ Piccola guida sui filtri solari e su come scegliere i prodotti per l’estate ☀

Buongiorno care 💛

Ho notato con piacere come sia stato apprezzato il precedente post sulla Guida agli INCI dei prodotti cosmetici (vi riporto il link per chi se lo fosse perso ed aggiungo che sarà soggetto ad aggiornamenti di volta in volta 🙂 ) e dell’esser venuta a conoscenza di una curiosa e positiva coincidenza: domenica pomeriggio mia mamma è andata al supermercato ed ha notato una madre e una figlia in preda alla lettura degli ingredienti dei prodotti da bagno nella sezione Bio XD mi ha detto che la madre prendeva i prodotti e la figlia, con l’aiuto di un foglio, individuava o meno la presenza di ingredienti dannosi. E’ stato divertente il fatto che questo sia accaduto il giorno dopo che abbia pubblicato il post sugli INCI e altrettanto simpatica l’idea che, magari, avessero usato proprio il mio di foglio 🙂 è già sicuramente da tempo che la gente pone attenzione a queste cose (per me è un mondo nuovo), ma l’ho trovata proprio una gran bella coincidenza… Che sia stato grazie a me o meno, mi fa ugualmente piacere! 😀

Ed ora, ladies and gentlemen, permettetemi di postarvi un’altra breve guida alla composizione dei solari: sappiamo tutti quanto sia importante proteggersi dal sole – dovrebbe accadere sempre ma soprattutto d’estate andando al mare – ed io, curiosando sul web, mi sono imbattuta in questo piccolo vademecum sui filtri solari tratto dal sito Sai cosa ti spalmi (potete cliccarci su). 

Allora amici e amiche, niente panico! I nomi sono più antipatici da ricordare, ma vi fate il vostro bel foglietto e, se volete (ovvio), ve lo portate dietro previo acquisto del prodotto. Ieri sono stata al supermercato ed ho fatto proprio così… guardando l’INCI prodotto per prodotto. Beata ignoranza: tutti i prodotti (solari, acque abbronzanti, oli, creme doposole) sono pieni di petrolati, siliconi, parabeni e PEG-PPG… soprattutto oli abbronzanti e creme doposole!! X_X

Più in là vi farò vedere cosa ho comprato io di decente. Ho fatto un mix di marche XD ma cominciamo!


Innanzitutto, il solare deve proteggerci sia dai raggi UVA, cioè quelli che creano l’invecchiamento e danni alle pelle, sia dai raggi UVB, cioè quelli che provocano arrossamenti e eritemi.

I solari possono esser costituiti da due tipologie di filtri: quelli fisici e quelli chimici.

Tra i filtri fisici si distinguono:

  • Il biossido di titanio (Titanium Dioxide) lo si può trovare anche come “optisol”– protettore raggi UVA
  • L’ossido di zinco (Zinc Oxide) – protettore raggi UVB

Questi si trovano maggiormente nei solari bio ma sono meno protettivi dei filtri chimici, per questo non vengono considerati totalmente filtri solari, proprio perché non proteggono molto.

I filtri chimici invece sono:

  • Tinosorb
  • Ethylhexyl Methoxycinnamate
  • Ethylhexyloxyphenol methoxyphenyl triazine – questo ed il precedente sono segnati rossi sul Biodizionario ma sono considerati filtri stabili

Tutti e 3 sono ben tollerati anche dalle persone con pelle sensibile perché sono efficaci e stabili anche ad alte temperature e assicurano una protezione completa a UVA e UVB.

I filtri chimici si distinguono in filtri chimici fotostabili (ovvero quelli che riescono a proteggere la pelle dall’azione dei raggi solari per diverso tempo dopo l’applicazione della crema) che sono:

  • Octocrylenefiltro UVB
  • Mexoryl:

Terephthalylidene Dicamphor Sulfonic Ac = Mexoryl SXfiltro UVA

Drometrizole Trisiloxane = Mexoryl XLfiltro UVB

  • Tinosorb:

Bis-Ethylhexyloxyphenyl Triazine = Tinosorb Sfiltro UVA e UVB

Methyilene Bis-Benzotriazolyl Tetramethylbuthylphenol = Tinosorb Mfiltro UVA e UVB

  • Diethylhexyl Butamido Triazonefiltro UVA
  • Ethylhexyl Triazonefiltro UVB
  • Octyl methoxycinnamate = ethylhexyl methoxycinnamatefiltro UVB, messo da solo in formula ancora regge in fotostabilità, ma se in co-presenza con l’avobenzone si destabilizza, ristabilizzandosi in presenza di octocrylene e/o Mexoryl e Tinosorb.

E filtri chimici non fotostabili:

  • Butyl Methoxydibenzoylmethane è l’avobenzone filtro UVA e parte UVB, è un filtro non fotostabile, è stabilizzato se in formula ci sono octocrylene e/o Mexoryl e Tinosorb
  • Ethylhexyl Salycilate (potreste ancora trovare da qualche parte il fu octyl salicylate, vecchia denominazione, stessa sostanza): filtro UVB non fotostabile, si stabilizza in co-presenza con ethylhexyl triazone, tinosorb M o S, octocrylene, o mexoryl.

Infine, ecco i filtri cosiddetti “problematici”, cioè quelli che interagiscono con l’azione estrogena producendo radicali liberi:

  • 4-Methylbenzyliden Camphor (4-MBC)Filtro UVB parziale UVA, risulta fotostabile ma è sotto osservazione dalla Commissione Scientifica Europea dei prodotti al consumo (SCCP) in quanto ci sono rischi di tossicità; con recente parere del 2008 SCCP valuta questo filtro solare sicuro quando introdotto per un massimo del 4% esclusivamente in prodotti da spalmare sulla pelle, mentre non può escludere rischi per la salute quando presente in prodotti spray, aerosol, o ingeribili tipo stick labbra, rossetti.
  • Octyldimethyl-PABA (OD-PABA)
  • Benzophenone-3 (Bp-3) e oxybenzone
  • Homosalate (HMS)
  • Octyl-Methoxycinnamate (OMC): pare che da solo non regga tanto bene in fotostabilità quindi è meglio trovarlo in co-presenza di ethylhexyl triazone, tinosorb M o S, octocrylene, o mexoryl.

Consigli spiccioli:

  • Evitare i solari con oxybenzone=benzophenone-3 in quanto genera radicali liberi, si accumula per via sistemica, interferisce con l’attività degli estrogeni;
  • Evitare i solari che hanno filtri con attività estrogena (vedi sopra)
  • Lavare sempre accuratamente i solari dalla pelle, mai andare a dormire con il solare in faccia o sul corpo.

Il forum di Lola consiglia:

  • Meglio comprare solari eco-bio con filtri fisici, se presente il titanium dioxide cercare i solari più ricchi in antiossidanti tipo vitamina C, gamma orizanolo, tea verde, estratto di carota, resveratrolo et similia che limitano eventuali danni
  • Comprando solari con filtri chimici sceglierli solo tra quelli che comprendono nella formula Tinosorb S e M e Mexoryl XL e SX. Se cercate buone protezioni chimiche le migliori le trovate, incredibile ma vero, al supermercato, non in farmacia: i colossi della cosmetica della grande distribuzione fanno dei solari buoni e soprattutto sperimentati con test dermatologici su volontari (…).

Boh ragazze, ce la possiamo fare 👌

Per agevolarvi, se avete intenzione di acquistare i solari al supermercato, posso dirvi che ho controllato quasi tutte le marche presenti (mi manca l’Omia e un’altra marca, mi pare) e contengono tutte schifezzuole varie (io sono stata all’Auchan). Poi magari voi siete fedeli a certe case cosmetiche e preferite continuare ad acquistare quelle 🙂 ad ogni modo, spero che questo breve promemoria possa tornarvi utile.

Un bacio e un abbraccio a tutte/i voi 💋

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» Ad ognuno il suo shampoo e le regole per lavarsi bene i capelli

Ciao friendz! 💛

Ieri sono stata in farmacia ed ho notato, al bancone, le classiche riviste che vengono messe a disposizione dei clienti e che possono esser portate via gratuitamente. Ed io ne ho approfittato 😛 per vedere di trovare qualche articoletto utile da postarvi. Ne ho trovato uno sul mensile “Optima salute” relativo ai capelli: in particolare, come avrete intuito dal titolo, riguardante le caratteristiche dello shampoo e dei piccoli consigli per scegliere il prodotto migliore per la cura dei nostri capelli.

La composizione:

La funzione dello shampoo è quella di pulire i capelli dalle impurità che vi si accumulano, principalmente sgrassando il fusto. Per questo l’ingrediente di base è caratterizzato dai tensioattivi (noti come agenti inumidenti), che hanno la funzione di ridurre la tensione superficiale di un liquido, permettendone più facilmente la distribuzione. In sostanza, fanno penetrare l’acqua nel capello, permettendone la rimozione.

I tensioattivi contenuti nello shampoo sono:

  • Anionici: hanno la caratteristica di produrre molta schiuma, il loro uso va limitato perchè rischiano di sgrassare eccessivamente il capello e la cute, seccandoli troppo;
  • Cationici: limitano l’effetto elettrostatico dei capelli (spesso contenuti nei balsami);
  • Anfoteri: sono una via di mezzo tra i due precedenti. Usati in associazione ad essi, riducono l’aggressività dello shampoo;
  • Non ionici o neutri: sono quelli meno aggressivi e irritanti per la pelle, perchè a contatto con l’acqua non producono molta schiuma.

In linea generale, uno shampoo dovrebbe: sgrassare senza eccessi, essere facile da risciacquare, non irritare pelle e occhi, avere una bassa tossicità, un ph acido e un’alta biodegradabilità.

Le varianti di shampoo a seconda delle esigenze del tipo di capello sono:

  • Per capelli normali: necessitano di detergenti con ph debolmente acido (intorno a 5.5) e con tensioattivi delicati ma con un buon potere schiumogeno;
  • Per capelli secchi: in presenza di prurito e cuoio capelluto secco e squamoso va usato un prodotto che contenga ingredienti naturali emollienti e idratanti, evitando solfati e parabeni;
  • Per capelli grassi: si presentano unti e oleosi con un aspetto traslucido, sembrano sporchi e provocano prurito. Vanno evitati gli shampoo idratanti, o per capelli ricci perchè quest’ultimi contengono sostanze che tendono ad appesantire il cuoio capelluto. Meglio optare per un prodotto sebo-regolatore;
  • Per lavaggi frequenti: usare sostanze che riequilibrano il ph del capello e del cuoio capelluto, per evitare che si secchino per i troppi lavaggi (adatti a chi fa sport);
  • Antiforfora: la forfora è la desquamazione del cuoio capelluto dovuta ad un’eccessiva secchezza o, al contrario, ad un’eccessiva produzione di sebo. Va scelto uno shampoo sebo-regolatore non aggressivo;
  • Volumizzante: per chi ha capelli fini/sottili, che tendono ad appiattirsi. Ottimo anche per risollevare la voluminosità dei capelli ricci naturali.
  • Fortificante: per capelli deboli, fragili o danneggiati da trattamenti chimici, contiene proteine che ne facilitano la ricostruzione;
  • Idratante: per capelli lunghi, esposti al sole o disidratati dall’uso frequente di phon e/o piastra. Utile anche per contrastare l’effetto crespo;
  • A secco: sono costituiti da una miscela di polveri (amido di mais o di riso) destinate ad assorbire il sebo e ad essere eliminate mediante un’energica spazzolatura. Non puliscono a fondo i capelli, quindi sono consigliati per chi ha fretta o non può lavare i capelli, o per rivitalizzare la chioma “last minute” o d’estate;
  • Per capelli colorati: secondo gli esperti, chi fa la tinta non dovrebbe lavarsi i capelli più di due volte la settimana perchè l’acqua è il peggior nemico del colore. Si consiglia un prodotto specifico, senza solfati, con ph acido e ricco di oli (mandorla, argan e cocco), vitamine B5 ed E per restituire idratazione. E’ bene utilizzare delle maschere protettive dopo ogni lavaggio.
  • Delicato: contiene sostanze naturali emollienti ed è privo di alcool e coloranti. In commercio ne esistono privi di siliconi e tensioattivi aggressivi e con oli naturali dalle proprietà lucidanti, antibatteriche, setificanti, ecc…

Come lavarsi i capelli: la regola dei 6 passi

  1. Pettinare i capelli prima del lavaggio, per sciogliere eventuali nodi.
  2. Versare una noce di detergente nella mano e miscelarlo con poca acqua.
  3. Distribuire sulla testa bagnata, massaggiare bene e delicatamente usando i polpastrelli. Insistere di più sulle cute, dove i capelli si sporcano più facilmente e dove viene prodotto il sebo.
  4. Dopo aver massaggiato per un minuto, sciacquare a fondo con acqua tiepida.
  5. Applicare un balsamo per la morbidezza e per districare i capelli. Una volta alla settimana lo potete sostituire da una maschera specifica a seconda delle esigenze.
  6. Risciacquare bene e a lungo anche il balsamo o la maschera. L’ultimo risciacquo andrebbe fatto con acqua più fredda, per chiudere bene le squame di cheratina sul capello.


ATTENTI A QUEI TRE

Ragazze/i, anche in quest’articolo si continua a ribadire la dannosità della presenza di tre sostanze spesso utilizzati nei prodotti per la cura del corpo e dei capelli: gli SLES, SLS e Parabeni. I primi due sono tensioattivi e, ne abbiamo parlato prima, sono quelli che sciolgono il grasso e lo sporco per farlo lavare via dall’acqua.

Lo SLES, ovvero il Sodio Lauriletere Solfato, contiene sostanze derivate dal petrolio ed è piuttosto economico (per questo presente in shampoo low cost).

Lo SLS, cioè il Sodio Lauril Solfato, ha un’ottima capacità schiumogena e detergente ma è molto aggressivo sulla cute e sul capello, quindi da evitare perchè provoca disidratazione ed alterazione del ph.

I parabeni, infine, sono sostanze chimiche usate in cosmetologia per il loro potere conservante ed i cui effetti a lungo termine sulla salute delle pelle sono stati posti sotto accusa.

Il loro uso è soprattutto sconsigliato ai bambini al di sotto dei 3 anni e sulle pelli delicate.


E voi, ragazzi e ragazze, conoscete e fate attenzione alla composizione degli shampoo? Io ci provo シ e pensare che prima non mi ponevo completamente il problema, ma a lungo andare, ad un certo punto, il nostro corpo ci manda dei segnali che non dobbiamo sottovalutare. Trovo quest’articolo utile anche perchè può rispondere a domande che, magari anche una volta, ci siamo posti, come “perchè devo scegliere un prodotto invece che un altro” oppure “perchè questo è lo shampoo adatto a me?”.

Spero che condividiate il mio pensiero 🙂 e come sempre, se volete lasciarmi dei commenti su cosa ne pensiate o con degli ulteriori consigli sono sempre ben accetti!

Buona giornata a tutte/i 💛

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