» NOZIONI DI BASE SUL MAKE-UP #9: KOHL & KAJAL {PART I: DIFFERENZE, TIPOLOGIE E COLORI}

Bentornate donne!

Nuovo appuntamento mensile sulle Nozioni di base sul make-up. Ormai sappiamo che sempre più frequentemente le varie case cosmetiche immettono nel mercato le nuove collezioni, comprendenti nuove tipologie di prodotto o nuove varianti di quelle già esistenti.

Focalizzandoci sui prodotti per il trucco occhi, quante di voi si sono imbattute nei prodotti kohl e kajal, facendo un po’ di confusione e non capendo bene quale sia la differenza tra di essi?

Ed è proprio su queste differenze che voglio concentrarmi oggi, sulle tipologie esistenti e sulle modalità d’applicazione di entrambi i prodotti. Per evitare dilungamenti, l’articolo verrà suddiviso in 2 parti 🙂

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KOHL E KAJAL: COSA SONO, A COSA SERVONO E QUALI SONO LE DIFFERENZE

Questi due nomi indicano di base la stessa cosa: una matita occhi. Quello che cambia è la consistenza e la funzionalità: per quanto riguarda la prima, il khol è un prodotto in polvere, mentre il kajal no. Date le caratteristiche che essi presentano, entrambi richiedono metodi d’applicazione differenti.

IL KOHL

Le origini del Kohl sono antichissime: già nell’antico Egitto veniva utilizzato per intensificare lo sguardo. Basti pensare a Cleopatra che ne faceva largo uso.

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Come anticipato poc’anzi, il Kohl è una polvere formata da pigmenti scuri naturali mista a talco, che assicura un’ottima coprenza ed una formidabile durata.

IL KAJAL

Il Kajal è un prodotto che deriva dai paesi orientali, specie dall’India, da dove prende il nome con cui è spesso chiamato, ovvero “kajal indiano”.

Non è usato soltanto dalle donne, ma anche dagli uomini e, addirittura, applicato ai bambini; questo perché in origine il prodotto, più che come cosmetico, veniva usato da questi popoli come disinfettante per gli occhi: grazie infatti ai suoi ingredienti naturali aiuta ad allontanare tutti quegli agenti nocivi presenti nell’aria, che possono causare irritazioni e infezioni all’occhio. Addirittura veniva applicato la sera prima di andare a dormire, in modo da purificare gli occhi. Per creare questo cosmetico si usano infatti polveri minerali mescolate a oli vegetali.

Propria per questa caratteristica, il Kajal è un cosmetico che va benissimo se lo si vuole usare all’interno dell’occhio, visto il potere “curativo”. Ovviamente se si percepiscono fastidi agli occhi, è sempre bene toglierlo, perché si potrebbe essere allergiche a qualche componente senza saperlo.

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Parlando ora della consistenza, il Kajal non è polveroso bensì pastoso: è un mix di galena, malachite, zolfo e grasso animale. Esso è sicuramente più pratico del Kohl, in quanto è un prodotto molto più malleabile e sfumabile, anche se molto meno resistente perchè tende facilmente a colare.

Solitamente, all’interno della confezione della versione in pasta, si trova anche una pietra di quarzo che serve a trattenere l’umidità e a fare in modo che il prodotto resti intatto più a lungo. Un barattolino è praticamente interminabile, in quanto basta pochissimo prodotto e non si secca mai. È ottimo da sfumare e per creare effetti smokey eyes, ma va accuratamente fissato per non incombere in brutte sorprese!

Il Kajal ha un tratto molto più lucido rispetto al Kohl e per questo può essere una buona soluzione per la realizzazione di trucchi particolari, mentre il Kohl in polvere è ottimo per fissare e per rendere il tratto di una semplice matita più intenso e più duraturo… Un’alternativa all’ombretto nero.

Entrambi permettono, nel complesso, di avere bellissimi riflessi e dare una profondità intensa allo sguardo.

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LE TIPOLOGIE DI KOHL E KAJAL

• In pasta

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I kajal e khol in pasta sono la tipologia più classica. La pasta è racchiusa e pressata all’interno di un barattolino poco profondo. Si fonde molto bene a contatto con il calore dell’occhio e dà un effetto molto sfumato e profondo allo sguardo. Consigliato, però, a chi è esperta e pratica nell’applicazione.

• A matita

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Come qualunque prodotto, la versione a matita è decisamente la più semplice da usare. La mina non è altro che kajal in pasta, reso un po’ più denso per essere temperato. Rispetto alle matite classiche, queste garantiscono un effetto decisamente più intenso sugli occhi.

• A cono

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Questa tipologia è molto in uso nelle regioni orientali: i prodotti somigliano molto a piccoli coni di incenso che di solito si bruciano per profumare gli ambienti. Quelli classici sono neri, ma ormai le case cosmetiche ne hanno creati di moltissimi colori.

• Madreperlato

Consigliato per un trucco intenso da sera, i prodotti sono arricchiti da piccoli frammenti brillanti che impreziosiscono lo sguardo.

• Duo

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Sono quelli dalla forma a manico con doppia punta, in modo da averne 2in1. Spesso perchè i colori sono abbinati: ad esempio il blu con il verde, il nero con il blu, il blu con il viola, il nero con il bianco, ecc.

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I COLORI DEL KOHL E DEL KAJAL

Nelle popolazioni originarie, i colori più usati sono sicuramente il nero ed il grigio; oggi, invece, in commercio si trovano tanti colori che possono essere usati singolarmente o in combinazione tra di loro, per creare delle belle e particolari sfumature.

• Kajal e Khol Verde

Questo bellissimo colore si può presentare in diverse tonalità. Quelle più scure sono sicuramente adatte a chi ha gli occhi verdi e nocciola o un colore di capelli biondo o castano. Invece i verdi più brillanti si adattano molto bene agli occhi tra il verde e il blu.

Gli abbinamenti consigliati sono con il bronzo, marrone scuro o nero.

• Kajal e Khol Blu

Il blu scuro è l’ideale per mettere in risalto gli occhi di colore nero, blu e castano. Mentre per gli occhi azzurri va bene anche il blu elettrico e l’azzurro mare.

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Questo colore sta benissimo se abbinato al bianco perla, per dare profondità all’occhio, grazie al gioco di chiaro-scuri che si crea. Ma può anche essere accostato al viola, al verde e al nero.

• Kajal e Khol Marrone

E’ il colore più versatile e facile da portare perchè si adatta a qualsiasi colore di occhi e capelli. I toni più scuri sono particolarmente indicati per dare risalto alle carnagioni più chiare, mentre quelli color bronzo, che hanno sfumature metalliche, stanno meglio a chi ha la pelle più scura o abbronzata.

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Si può abbinare al bianco perla o ai colori caldi come l’oro.

• Kajal e Khol Oro

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E’ una tonalità molto intensa e appariscente, e per questo è consigliabile utilizzarlo per le occasioni speciali. Sta molto bene sugli occhi di colore verde, azzurro o nocciola. Il kajal e khol oro è perfetto per le bionde o le castane chiare.

• Kajal e Khol Grigio

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Nei toni dell’argento è adatto a tutti i colori di occhi e gli abbinamenti ideali sono con il viola ed il blu, ma in linea di massima è un passepartout.

• Kajal e Khol Bianco

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I kajal e khol bianco perla si possono usare da soli all’interno dell’occhio, per farlo apparire più grande ed intenso, oppure per realizzare sofisticate sfumature. Stessa cosa vale per quelli bianco ghiaccio, che aiutano soprattutto a creare dei punti luce sugli occhi. Stanno bene a tutte e si abbinano perfettamente a qualsiasi colore per dare profondità all’occhio.

• Kajal e Khol Viola

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Questi colori sono perfetti per chi ha gli occhi verdi e i capelli castani. In genere, il viola, è un colore molto versatile, che sta bene a tutte.

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E voi ragazze, utilizzate questi prodotti? Io si, faccio ampio utilizzo del kajal sotto forma di matita per gli occhi 😀

Il mese prossimo ci sarà la II parte dell’articolo incentrato sulle modalità d’applicazione di entrambi 🙂

Un bacio e buona giornata!

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*FONTI*

www.estetista.it

www.ilmiomakeup.it 1

www.ilmiomakeup.it 2

» Idrolato di Salvia

Ciao bella gente 🌻

Benritrovate all’appuntamento mensile con la rubrica sugli idrolati. Quello di questo mese ha come protagonista la salvia 🙂

Idrolato di Salvia

DESCRIZIONE DELLA PIANTA

La salvia, nota anche col nome scientifico di Salvia officinalis, è una pianta aromatica che appartiene alla famiglia delle Labiatae e si presenta come un arbusto sempre verde: ha un fusto eretto le cui foglie sembrano piccole lance, sono lunghe e affusolate ma sono piuttosto spesse e dure. I fiori, invece, hanno un colore che va dal blu al viola e compaiono generalmente in primavera.

La salvia è conosciuta fin dall’antichità per le sue proprietà salutari e questo spiega il suo nome proveniente da salvo che significa appunto “salvare”. I Galli ritenevano che avesse la capacità di guarire tutte le malattie e che agisse efficacemente da “deterrente” contro febbre e tosse.

I Romani la consideravano una pianta sacra, tanto che istituivano un vero e proprio rito per la raccolta che spettava a pochi eletti. Nella medicina popolare, soprattutto nel Medioevo, veniva usata come cicatrizzante sulle ferite e piaghe difficili da rimarginare.

PROPRIETA’ ED UTILIZZI

La pianta contiene un’ampia varietà di composti ed elementi benefici, tra i quali vitamine, enzimi e flavonoidi. Le foglie, in particolare, contengono principi amari, acidi fenolici e un olio essenziale.

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Le proprietà generali che essa presenta sono:

  • Antibatteriche
  • Antinfiammatorie
  • Antiossidanti per la pelle ∼ per questo motivo viene molto impiegata in cosmetica per la preparazione di prodotti anti-age. Quindi rallenta la formazione di rughe e la degenerazione dei tessuti.
  • Antispasmodiche
  • Antisudorifere
  • Balsamiche
  • Carminative ∼ contribuisce ad eliminare i gas intestinali e può quindi apportare benefici in caso di gonfiore addominale.
  • Cicatrizzanti ∼ indicata non solo per aumentare il processo di cicatrizzazione di una ferita ma anche in caso di gengiviti e ascessi.
  • Digestive e gastroprotettrici ∼ grazie alla sua azione favorisce la secrezione di succhi gastrici.
  • Disinfettante
  • Espettoranti ∼ tosse e raffreddore possono trovare sollievo dall’utilizzo della salvia che è in grado di facilitare l’espulsione di muco e catarro che ostruiscono le vie respiratorie e di agire contro eventuali infezioni.
  • E’ in grado di curare le sindromi mestruali dolorose e i disturbi della menopausa.
  • Combatte la ritenzione idrica, gli edemi, i reumatismi e le emicranie.
  • È un deterrente del diabete perchè è in grado di ridurre la glicemia.
  • Combatte gli stati di astenia e depressione ∼ è particolarmente indicata in caso di esaurimento fisico o intellettuale ed è benefica per il cervello perchè aiuta la memoria. Si sostiene che possa essere utile in caso di insonnia.
  • Alternativa per l’igiene orale ∼ strofinare le foglie sui denti contribuisce a tenerli più bianchi e puliti e a mantenere l’alito fresco.
  • Contro la caduta dei capelli ∼ si è da poco scoperto che la pianta contiene un composto utile nel trattamento della perdita dei capelli, il beta-sitosterolo, per questo viene impiegata a tale scopo.

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QUALCHE PREPARAZIONE UTILE…

» Decotto di salvia: aggiungere qualche cucchiaino di foglie sminuzzate all’interno di un pentolino d’acqua calda per circa 5-10 minuti. Allo scadere del tempo, filtrare il composto e consumare non appena bevibile. Se si vuole, si può aggiungere qualche goccia di limone. Coloro che soffrono di tosse, raffreddore e mal di gola possono ricorrere al decotto di salvia o ai suoi suffumigi.

» Infuso di salvia: versare un cucchiaio di foglie di salvia in una tazza di acqua bollente e spegnere il fuoco. Coprire e lasciare in infusione per 5 minuti circa. Filtrare l’infuso e berlo soprattutto in caso di tensione nervosa, cattiva digestione, crampi, disturbi mestruali e vampate causate dalla menopausa.

» Tisana a base di salvia: aggiungere 15 grammi di foglie (secche o fresche) in un litro di acqua bollente per almeno 10 minuti. Dolcificare a piacere con miele e aggiungere una scorza di limone. [Ricorrervi per brevi periodi]

» Bevanda digestiva: lasciando macerare 50 g di fiori e foglie di salvia in un litro di vino o di liquore permette di ottenere una bevanda dalle proprietà digestive e toniche.

… AD USO COSMETICO

Un infuso di salvia consente di restituire ai capelli il colore scuro e le lozioni preparate con la salvia detergono la pelle.

» Tonico astringente: 4/5 cucchiai di salvia essiccata e di alcool etilico, un pizzico di borace, 3 cucchiai di amamelide e 10 gocce di glicerina.

Dopo aver fatto macerare la salvia nell’alcool per due settimane, filtrare la sostanza ottenuta, sciogliere il borace nell’amamelide e aggiungervi l’alcool. Dopodiché unire la glicerina e travasare il tutto in una bottiglia con tappo sotto vuoto. Prima di usare il preparato, agitare per bene il contenitore.

CONTROINDICAZIONI

Bisogna prestare particolare attenzione quando si utilizza il suo olio essenziale in quanto l’uso protratto a dosi normali (è consigliato non superare le 3 gocce) o un dosaggio eccessivo può determinare manifestazioni neurotossiche (crisi epilettiche). Non abusare nemmeno dell’uso delle foglie fresche, in quanto contengono sostanze dell’assenzio che in dosi elevate possono risultare parecchio tossiche, soprattutto per gli ipertesi.

La sua tossicità può comparire anche con i preparati ad uso topico, come le creme e gli oli da massaggio, che vengono assorbiti dalla pelle o dalle mucose. La salvia è sconsigliata in caso di insufficienza renale, in gravidanza e durante la fase di allattamento perché può bloccare la lattazione.

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Benchè nel settore della cosmesi quando si parla di salvia si faccia immediatamente riferimento all’olio essenziale, l’idrolato che si ottiene dalla pianta non è sicuramente un prodotto da meno e da sottovalutare.

INCI

Salvia Officinalis Water

ORIGINE

Distillazione in corrente di vapore.

PROPRIETÀ

Rivitalizzante, deodorante, antibatterico

Questo idrolato è adatto per combattere i problemi di pelle grassa e impura, per regolare la traspirazione eccessiva e per la cura dei capelli.

Può essere utilizzato puro, spruzzato sul viso come tonico dopo la detersione, può essere incorporato in fase acquosa nella preparazione di creme per pelli grasse, lozioni e shampoo rinforzanti per capelli, deodoranti contro la sudorazione eccessiva.
Ecco qualche suggerimento:
idrolato-di-salvia
Maitreya • 100 ml
  idrolato-di-salvia-100-ml-63691La Saponaria • 100 ml

biofficina-toscana-idrolato-di-salvia 
Biofficina Toscana • 100 ml
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Per oggi è tutto ragazze 🙂 come sempre siete libere di lasciare un commento per farmi sapere se e come utilizzate questo idrolato.
Un bacio e felice giornata 💋
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*Fonti dalle quali è stato tratto l’articolo*

www.benessere.com

www.tantasalute.it

www.greenstyle.it

www.cure-naturali.it

www.mr-loto.it

» Olio essenziale di Bergamotto

Ciao care 💛

Anche Febbraio si conclude e ci avviciniamo inesorabilmente a Pasqua… eh si, di già! Io saluto questo mese introducendo una new entry nella rubrica sugli Oli essenziali (cliccate sopra per l’articolo di introduzione e di descrizione). Il protagonista del mese è: l’olio essenziale di bergamotto!

Olio essenziale di bergamotto

Conosciamolo meglio 😀

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IL BERGAMOTTO: DESCRIZIONE DELLA PIANTA

Il bergamotto o Citrus Bergamia è un agrume della famiglia delle Rutaceae la cui origine è incerta: per alcuni deriverebbe da altre specie di agrumi (arancio, limone, …), per altri sarebbe una specie a sé o ancora una sottospecie dell’arancio amaro. Anche l’origine del suo nome è alquanto incerta, quella più verosimile proviene dal turco Bergamundi (Pero del Signore) per la sua somiglianza con la pera bergamotta.

La sua zona di produzione è prevalente nella provincia di Reggio Calabria (che riguarda il 90% della produzione mondiale), nella zona costiera pianeggiante e riparata dal vento: in questa provincia il bergamotto trova il suo habitat migliore, dato che è una pianta che adora il sole e mal sopporta le basse temperature.

E’ un albero di 3-4 metri con fiori bianchi molto profumati e foglie lucide e carnose (simili a quelle dell’arancio) che non cadono mai. Anche il frutto è grande come un’arancia o poco più di un colore giallo intenso, pelle liscia e sottile e schiacciato ai poli. Esso non è molto gradevole contrariamente alla buccia che è molto aromatica, e per questo viene impiegata in alcuni prodotti artigianali e per la produzione del liquore Bergamino.

L’olio essenziale di bergamotto si ottiene dalla spremitura della buccia del frutto maturo: presenta un colore giallo/verdognolo ed è uno degli oli più comunemente impiegati nell’industria dei profumi, anche perchè si miscela bene con quasi tutti i suoi simili.

La diffusione in tutto il mondo è avvenuta grazie all’impiego base nell’acqua di colonia nel 1704 quando un emigrante italiano avviò nella città di Colonia, appunto, la produzione dell’omonimo profumo. Il suo uso si estende dalle acque di toilette all’aroma per il tè (Earl Grey). Il suo aroma è dolce, penetrante e molto fresco come quello degli altri agrumi ma si distingue per un’ulteriore fragranza simile alla lavanda.

Nota di testa ∼ Profumo tenue, fresco, fruttato e leggermente balsamico

PROPRIETA’ ED UTILIZZI DELL’O.E.

» Antidepressivo: in aromaterapia trova largo impiego nel combattere lo stress e per ridurre gli stati di agitazione, confusione, depressione e paura, riportando ottimismo e serenità. Se inalato, induce uno stato d’animo gioioso e dinamico, eliminando i blocchi psicologici. Rende capaci di dare e ricevere amore, di irradiare felicità intorno a sé e curare gli altri.

» Calmante: agisce sul sistema nervoso contrastando gli stati d’ansia ed è un efficace rimedio in caso di insonnia perché rilassa e concilia il sonno.

» Antisettico: se applicato sulla pelle, previa diluizione, svolge una potente azione antibatterica e disinfettante, per esempio, in caso di ascessi, acne (promuove il ripristino ad un fisiologico ph), eczema e psoriasi in dosi moderate. In lavande vaginali è indicato contro la cistiteleucorrea e altre infezioni e irritazioni del tratto urogenitale. In sciacqui, per gargarismi, è consigliato contro l’alitosi.

» Antivirale e tonificante: entrambe le azioni sono possibili grazie ai componenti principali della frazione volatile (95%) quali l’acetato di linalile, il linalolo e il limonene, e alle componenti principali della frazione non volatile come le cumarine e le furanocumarine (di cui bergaptene, responsabile della fototossicità).

» Antimicrobico, antinfiammatorio, cicatrizzante e antispasmodico: attiva la digestione ed elimina il meteorismo intestinale.

E’ anche balsamico per le vie respiratorie e in cosmetica viene sfruttato l’olio di bergamotto per la sua ricchezza di antiossidanti unita ad una profumazione molto gradevole.

ATTENZIONE Poiché il bergamotto aumenta la fotosensibilità dell’epidermide, favorisce l’abbronzatura quando è applicato in forma molto diluita ma non protegge dai raggi ultravioletti del sole, nocivi per la nostra pelle, quindi è sconsigliato l’utilizzo prima dell’esposizione. Tenete presente che negli anni ’60 i componenti dell’olio (furocumarine e bergaptene) sono stati usati come acceleratori d’abbronzatura ma sono stati successivamente banditi dai filtri solari, dopo il ’95, per essere fotocancerogeni. In generale, per la vostra salute, io vi sconsiglio quest’ultimo impiego dell’o.e. di bergamotto.

MODI D’USO CONSIGLIATI

» Diffusione ambientale: qualche goccia per ogni mq dell’ambiente in cui si diffonde, mediante bruciatore di oli essenziali o negli umidificatori dei termosifoni, aiuta a rilassare e apporta una nota di gioia nell’ambiente.

» Semicupio: preparare l’acqua fino a coprire tutto il bacino. Aggiungete 8-10 gocce di essenza di bergamotto e rimanere immerse per almeno un quarto d’ora. Ripetete quotidianamente, anche due volte al giorno fino a miglioramento, contro le irritazioni urogenitali.

» Gargarismi: in un bicchiere di acqua tiepida aggiungere 4-5 gocce di o.e. di bergamotto. Effettuare sciacqui prolungati, almeno due volte al giorno, contro alitosi, ascessi e infezioni della bocca.

» In caso di pelle grassa: agisce a meraviglia in quanto, come tutti gli agrumi, possiede potere detergente. Si possono aggiungere 3 gocce al tonico detergente o nella crema idratante.

» Bagni di vapore in viso: una volta a settimana si possono effettuare bagni di vapore al viso per dilatare i pori e pulire la pelle in profondità: in una pentola di acqua bollente aggiungere 5 gocce di olio essenziale e tenere il viso sopra il vapore per 10-15 minuti. Con dei fazzolettini o delle garze spingete lentamente dal basso verso l’alto per rimuovere i comedoni (non strizzate perchè infiammate!). Tamponare con un tonico e stendere possibilmente un velo di gel all’aloe (pura al 100%) o della crema alla calendula. E’ inoltre possibile, dopo i vapori, utilizzare una maschera all’argilla remineralizzante e sebo-riequilibrante.

» Massaggio anti-stress: aggiungere 8 gocce a 30-40 ml di olio di jojoba o mandorle dolci e massaggiare delicatamente con movimenti circolari le tempie.

» Impacchi per acne: in un bicchiere d’acqua aggiungere 5 gocce di olio essenziale e tramite una garzina imbevuta lasciare in posa fino a quando si riscalda. Ripetere l’operazione per qualche giorno fino a miglioramento.

Per eczema e psoriasi, oltre all’impacco, è possibile diluire 10 gocce in 30 ml di olio vettore (jojoba o mandorle dolci) massaggiando sulle zone affette.

CONTROINDICAZIONI

Come detto prima, l’olio essenziale di bergamotto è fototossico per cui, se applicato sulla pelle, evitare esposizioni solari. È pertanto necessaria precauzione se l’olio si applica sulla cute!

A parte ciò l’olio essenziale di bergamotto è atossico e non irritante. Porre particolare attenzione in caso di bradicardia, asma e glaucoma. Sconsigliato in gravidanza, in allattamento e ai bambini piccoli.

Di seguito, qualche suggerimento:

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Biopark Cosmetics – 10 ml

4.60 € – Mirafloris.it

bergamotto (1)

Salus in Erbis – 10 ml

Herbario.com

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Compagnia delle Erbe – 10 ml

7.20 € – Ecobeauty.it

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Termina qui l’articolo dedicato all’olio essenziale di bergamotto 🙂 vi piace la sua essenza? Conoscevate già gli usi, avete avuto modo di impiegarlo in qualche modo?

Un bacio e buon inizio settimana 💋

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*L’articolo è stato tratto da cure-naturali.it e da naturopataonline.org*